martedì 4 dicembre 2007

Megabici - una puntualizzazione

Mi capita spesso di chiacchierare di mountain bikes con amici che dopo un po' cominciano a sbuffare e a fare commenti del tipo “ma come te la tiri”, “come la metti giù dura”, “secondo me sono tutte cagate”, e via dicendo.
Secondo questi amici, non pochi in effetti, esistono diverse scuole di pensiero. Ne riporto alcune come mi vengono in mente: 1) Una vale l'altra; 2) Va benissimo quella di Decathlon; 3) Ho visto bici “con le molle davanti e dietro” a 250 euro.
Francamente, a sentir nominare Decathlon, mi vengono un po' i brividi, ma d'altro canto credo di dover prendere atto dell'esistenza di questo tipo di idee. Ci ho pensato un po' su e ritengo che ci siano un paio di realistiche considerazioni da fare.
Le biciclette di cui parlo (e che cerco di testare) io non sono di alta gamma ma di media gamma. Vale a dire un'onesta via di mezzo.
Alta gamma sono le Titus, le Ellsworth, le Santa Cruz, Turner e affini. Stiamo parlando di oggettini che si aggirano da qualche parte tra i 4 e i 5mila pallini, per capirci. Si comprano i telai e poi si montano “custom”. Qualcuno qui potrebbe osservare che si potrebbe spendere meno montandoli con i componenti più economici, come a un certo punto era venuto in mente anche a me di fare (mi compro un telaio pazzesco, lo monto al minimo e poi lo miglioro un po' per volta). La cosa è altamente sconsigliata, perché componenti di qualità eccessivamente scarsa finirebbero per rovinare un buon telaio, trasmettendo al rider sensazioni negative tanto quanto quelle che danno le bici di infima gamma. Quindi tra 4 e 5mila pallini, punto. Per i milanesi, fatevi un giro da PRO-M. Io personalmente se non cambio sport un bel giorno è proprio lì che andrò a fare il mio acquisto, ma per il momento il mio prezzo di riferimento è 2200 euro.
La Rockrider 9.1 di Decathlon costa 999.
Stiamo parlando di full suspended. Sono al corrente del fatto che esistono full anche sotto i 1000 pallini, ma se intendete farne un uso serio, ovvero scagliarvi giù per sentieri pieni di rocce e radici con strapiombi e alberi su una bicicletta presa al mercatone... insomma, fate pure, ma io sono contrario, e dico che nemmeno vi accompagnerei, perché non ho voglia di rovinarmi il giro caricandomi nello zaino idrico i vostri pezzi sparpagliati lungo il pendio. Scendere in bici è uno sport pericoloso. Molto pericoloso. Vogliatevi bene, almeno un poco, cercate un minimo di sicurezza. Ha un costo, è vero, ma voi che valore date alle vostre arcate dentali? E ai legamenti delle vostre ginocchia? Lo dice uno che ha imparato sul campo, spesso a proprie spese.
Se invece vi prendete la full da 250 euro solo per fare “bella figura” quando andate al bar, beh, lasciate perdere: non fate bella figura.
Detto questo, posto che i 999 euro della Rockrider 9.1 sono IL MINIMO ACCETTABILE, credo che per alcuni potrebbe anche darsi che la Decathlon sia in effetti la scelta migliore.
Due le possibili ragioni: la prima di tipo economico, la seconda fa riferimento alla sensibilità (non tanto all'esperienza) del soggetto in questione.
In merito alla questione economica, la mia risposta è che, in caso di budget limitato (discorso valido per il sottoscritto) a mio parere è comunque sempre meglio optare per un usato di media gamma, che offre soluzioni tecniche e geometriche comunque di buon livello. La mia Giant è vecchiotta, ma comunque piuttosto efficiente, e l'ho pagata assai meno della Rockrider. Certo poi ho dovuto cambiare qua e là, e credo di avere bisogno di una nuova forcella perché l'attuale rimbalza stile canguro impazzito. E ho cambiato manubrio, attacco, pedali, cerchi, gomme... e cambierei ammo e sella. Però, dovendo fare i conti con un mgro portafogli, sono contento della mia scelta. Perché comunque il telaio è buono, il bobbing in pedalata è contenuto, le geometrie un minimo serie si sentono... e via dicendo.
La sensibilità... ecco, questa è una questione più delicata. Per sensibilità si intende capacità di distinguere tra una geometria e l'altra, tra manubrio stretto e largo, piatto e rielzato, attacco da 40 e da 100 mm angolo sterzo verticale e coricato. Non tutti hanno tale sensibilità. Ma nessuno di noi lo ammette volentieri. Sarebbe come a dire che non sono capace? Che sono inetto?
Ora, io capisco benissimo. Però fatevi due conti. Vale la pena spendere centinaia (fino a oltre mille) euro in più per cose che di fatto non siete in grado di apprezzare?
La scelta della bici è una questione delicata.
La mia teoria è che, più il mezzo è leggero, più le sue caratteristiche assumono valori determinanti sul risultato finale quando ci si mette in moto. E ci sono pochi mezzi più leggeri di una bici.
Ora, per fare una buona scelta, la cosa più importante è avere le idee chiare. Chiare su ciò che si vuole, ciò di cui si ha bisogno effettivamente. Una bici con 200 mm di escursione è inutile se non saltate giù da rocce alte più di un metro e mezzo, se non superate i 70 km/h in discesa.
Non solo, ma vi portate in giro chili di ferraglia inutile, vi pare furbo? E poi tanto sul campo vi beccano subito, se non siete capaci.
A mio avviso piuttosto è meglio a quel punto spendere i soldi per risparmiare peso e acquisire efficienza in pedalata. O forse meglio abbassare il budget e cercare una bici usata, o un fondo di magazzino, se si ha il tempo e la voglia di girarsi i negozi. O forse ancora – ebbene si – meglio a quel punto optare per la Rockrider 9.1.
Tornando in ambito “gamma media”, i prezzi variano da un minimo di 1600 euro a un massimo di 2700, a seconda dei componenti che montate. In questo range, personalmente, ritengo che le bici a grandi linee si equivalgano, o meglio, difficilmente vi lasceranno insoddisfatti. Sono tutte bici pazzesche. Solo, ogni marca e modello offrirà vantaggi di tipo diverso, e mi spiego portando un esempio utilizzando due modelli: la Trek Fuel Ex 8 e la Cannondale Prophet 3.
Senza entrare nello specifico, la prima offre (vedi test) tecnologie all'avanguardia, componenti pazzeschi e un sistema posteriore tra i più innovativi in assoluto. Al modico prezzo di 2650 euro pedali esclusi. La seconda è uno dei progetti più datati in commercio. Non offre le stesse risposte ultratecniche ai problemi di influenza di pedalata e frenata sul carro posteriore. Ma questo non significa che se frenate sullo sconnesso diventa uno stoccafisso. È meno performante, meno perfetta, ma magari per le vostre necessità la cosa è ininfluente. In compenso offre il piacere di un pezzo d'artiglieria fatto a mano negli Stati Uniti, non in Taiwan, se questo tipo di dettagli vi affascinano. Il telaio è garantito a vita. A meno che non pesiate più di 100 chili, non si romperà mai. Ha una struttura di una semplicità disarmante, facile da pulire, di semplice manutenzione, affidabile. E costa 1600 euro o poco più. Sono mille pallini di differenza, non so se mi spiego. E siamo sempre una spanna sopra Decathlon, almeno così la penso io.
Quindi vedete un po' voi.

2 commenti:

Unknown ha detto...

ciao devo precisare un paio di cose che accadono nel mondo del commercio sappi che decthlon produce a bassi prezzi perchè lo fà in francia e il governo gli dà una mano sulle tasse mantenedo i posti di lavoro
ha co sè degli ingegneri con le palle perchè ben pagati,la maggior parte delle cose da buoni francesi se le fanno dasoli,parlo di materie prime,forgiatura telai e quantaltro,il resto dei componenti lo prende in immensi stok e quindi tratta il prezzo un pò come vuole,si trova in europa e tutto ciò che e distribuzione costa meno,non ha intermediari,rappresentanti,distrubutori,ect mi spiace dirlo e non sò se mai ci crederai e non lo credevo neanche io ma una rockrider9.1 equivale ad altre marche blasonate e conosciute che con pezzi simili devi lasciargli almeno 2000euri tondi tondi
per non parlare delle marche americane che sono abituate a vendere bene e non vogliono certo cominciare a guadagnare di meno
ti porto un esempio,io sono un chitarrista e faccio musica da molti anni quando si va ad aquistare uno strumento straniero non si riesce mai a spuntare un prezzo buono,una gibson lespoul studiocosta ben 3600 euro ieri oggi e domani,il dollaro crolla loro comprano in euro ma ti cantano la ansone che anno aquistato prima della caduta del dollaro,menate assurde perche sti mega magazini non ce la nessuno,altro esembio
mi reco un anno fa da cherubini a roma e chiedo e provo un amplificatore HIWATT signature gilmur per capirci quello che usavano i pink fliyd e i who,marca inglese mi spara 2800 euro dicendo che non poteva farmi nemmeno 50euro di sconto,per cao dopo alcuni mesi mi trovo a fare un lavoro a londra vado in un negozio di strumenti musicali e cosa ti trovo?
il bel amplifictore gilmur signature made in uk a 1500 euro
lo ho aquistato subito,pensa tu quanto ci guadagnano pur essendo un prodotto europeo
deca sta facendo una buona politica+ha roba scarza perchè gle lo impone il mercato ma tieni presente che e avanti con la ricerca e ha delle validissime bike
purtroppo non sempre la marca e tutto, poi se cominciamo a parlare di telai in titanio,carbonio posso capire ma una macchina a controllo numerico della deca e quella della scott lavorano alla stessa maniera,l allumio della merida con spessore 9/10 e uguale alluminio 9/10 della rockrider una forcella un cambio sram x7,9 montato sulla rockrider e uguale a uno sram montato su una giant e cosi via
comunque sono pareri e approfitto per allegarti un video youtube di un pazzo con una rockrider 9.1 saluti aldo
http://www.youtube.com/watch?v=0tNp2QnZ3mw

Colin M. ha detto...

io non capisco questi discorsi. "a sentire decathlon mi vengono i brividi". hai guardato i componenti? le hai provate? perché una reba o una tora rendono una scott "decente", ma se è su una decathlon allora "uh, la bici della decathlon, ah ah?" bho